Playlist: L'amore è imprevedibile (Italian Edition) by Jen Klein

Playlist: L'amore è imprevedibile (Italian Edition) by Jen Klein

autore:Jen Klein [Klein, Jen]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788851150761
editore: De Agostini
pubblicato: 2017-05-22T22:00:00+00:00


DICIASSETTE

«D’accordo, allora senti questa.» Oliver sta entrando in autostrada. «Sale da cucina.»

«Sale da cucina» ripeto.

«Lo useremo per scrivere l’anno del nostro corso a caratteri cubitali sul campo da football.» Solleva una mano davanti alla mia faccia. «Fammi finire prima di metterti a strepitare.» Visto che, in effetti, sto proprio per mettermi a strepitare, l’unica cosa che posso fare è chiudere il becco. «All’inizio non lo capirà nessuno. Il campo avrà esattamente lo stesso aspetto di sempre, ma poi lentamente il sale avvizzirà l’erba e a poco a poco compariranno i numeri. Come per magia.»

«Magia.»

«Magia!» Oliver mima una pioggia di scintille con le mani, come semi stesse rivelando un trucco delle carte. «Ma soprattutto, niente animali!»

Rido perché è troppo sciocco, ma ovviamente continuo a non approvare. Però faccio finta di pensarci su. «In effetti sembrerebbe uno scherzo sensato, perché in realtà non fate del male a nessuno.»

«Esatto! Solo all’erba!»

«E prima o poi l’erba ricrescerà, giusto? Non è che abbia bisogno di rimanere sempre sul prato.»

Oliver fa un sorriso trionfante. «Finalmente qualcosa che l’implacabile June Rafferty approva.»

«Sì» annuisco, continuando a fingere. «Cioè, insomma, in fondo è solo un campo da football. È solo il palcoscenico su cui si svolgono miriadi di drammi liceali che svaniranno nell’oscurità non appena noi non ci saremo più… un po’ come l’erba sotto il vostro sale.»

Oliver si smonta. «Quindi in realtà non approvi, giusto?»

«No.»

«E metterai una canzone nuova.»

«Sì.»

«Sei pessima.»

«Sentirai ancora un mucchio di Clash.»

«Benissimo. Dovremo trovarne un’altra.»

Ho quasi finito il panino quando lo chiedo. «Dov’è Itch?» È una domanda ragionevole, dal momento che nelle ultime settimane aveva sempre pranzato con noi.

La lattina di Darbs si ferma a metà strada fra il tavolo e la sua bocca. «Non lo so.» Il suo sguardo si posa su Lily.

«Che c’è?» chiedo. «Lily, vi ho viste. Che cos’era quello? Eh?»

«Calmati» mi dice Darbs. «Ieri non c’eri. Eri di nuovo con le cheerleader. Itch può fare altrettanto. Può pranzare da qualche altra parte.»

Mi guardo attorno. Non lo vedo seduto a nessun tavolo. «E dove altro può essere?»

È Lily a dirmelo. «Pranza nell’aula di disegno.»

«Nell’aula di disegno? Ma lui non fa arte! È di nuovo in imbarazzo a stare con me? Andava tutto bene. Non sembrava anche a voi che andasse tutto bene… Che c’è?»

«Non credo che c’entri tu» spiega Darbs con tono eccessivamente gentile.

«Ma certo che sì. Perché altrimenti pranzerebbe nell’aula di disegno?»

«Perché è lì che pranza Zoe» mi spiega Lily.

«Zoe Smith? Ma che cosa c’entra Zoe Smith con… oh!» Finalmente collego i neuroni. «A Itch piace Zoe.»

«E a Zoe piace lui» interviene servizievole Darbs, e Lily le dà di gomito. «Che c’è?»

«Non c’è problema» dico. «Davvero, non c’è nessunissimo problema.»

Ed è davvero così. O perlomeno, dovrebbe essere così. Come ho detto a Oliver, tutte queste cose non contano un bel niente. Nel grande schema della vita, Itch è solo un tipo con cui sono uscita per un po’ al liceo. Uno scossone nella strada.

Eppure dà un fastidio tremendo, quando il tuo scossone trova un altro scossone subito dopo che la strada è stata riasfaltata.



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